Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico.
Albert Camus
Passano 2 anni e 6 mesi da quando ho deciso di cambiare tutte le carte in tavola, trasferendomi nel famoso “metto il dito sul mappamondo”. Passano due anni e tante trasformazioni.
Grazie a questo blog, molti di voi hanno potuto monitorare questi cambiamenti, il mio “sparire” per un po’ per poi tornare con altre avventure dal “mondo nuovo”, quello che ognuno di noi ha vicino e spesso non ha il coraggio, o non vuole, attraversare. Ho intrapreso nuovi progetti, presentato persone, animali, piante, frutti, (nomi-cose) città, società e culture. Be’ succede che tutte queste variabili si uniscono e pian piano formano quello che sono diventato qui, lontano dalla mia terra.
Non sarà questo un messaggio di chiusura della narrazione. Il blog, a cui sono affezionatissimo, continuerà a trasmettere ciò che incontrerà. È solo trasformazione. Perché? Non è facile da spiegare ma in parte è semplicissimo da intendere. Il sottoscritto, protagonista di queste storie, ha cambiato la forma di osservarle e assimilarle. Passati gli anni, il Perù è diventato, da angolo di mondo che accoglie e alimenta la tua sete di scoperta, a casa dove costruire nuove realtà. E questo, come facilmente potrete comprendere, ti cambia!
L’occasione per pensare a questa nuova formula di racconto, viene da persone. A volte quelle che non ti aspetti.
Come avrete già letto dalle precedenti avventure, nel giro di due mesi c’è stata una congiunzione di eventi che hanno portato qui, prima mia madre – vera e propria ambasciatrice di questo mutamento; come dire se non lo vede e certifica una madre che vivi e stai bene in un altro paese, questa cosa semplicemente non esiste -, poi due amici a cui sono molto legato.
Valerio e Tiziana.
Valerio è un ‘tremendo’ professionista dell’audiovisivo. In molti dei miei giri raccontando storie dall’Italia era lui il mio punto di riferimento. Con il ‘maestro’, tempo fa, abbiamo fortemente voluto creare una realtà videoproduttiva, un laboratorio cooperativo dove mettere a frutto le idee creative che ci frullavano in testa. Nacque Skené e nacque soprattutto una bella amicizia. Tiziana, sua moglie, la metà inossidabile: è un’archeologa sempre molto attenta. Insieme sono un mix meraviglioso.
Grazie a loro ho potuto assaporare, dopo molto tempo passato ad istruirmi su questo paese, la sensazione di poter guidare e consigliare fuori dai confini certi. È quel processo che ti porta pian piano a divenire punto di riferimento, a tua insaputa, ed è proprio in quel momento che riesci a misurare te stesso e a renderti conto di quello che sei riuscito ad ottenere e quello che ancora, invece, dovrà attendere nelle terre “lontane e selvagge” che hai scelto di percorrere.
Con queste tre persone, molto importanti nella mia vita, abbiamo viaggiato e assaporato le terre equatoriali del nord, i deserti a sud di Lima e le incredibili giungle sul cammino a Machu Picchu.
Ho goduto della loro compagnia in molti dei miei spostamenti. Sono felice, la condivisione di un viaggio o di una scoperta è, a mio avviso, una delle sensazioni più belle e genuine che possa esistere.
Gli itinerari sono stati organizzati ad hoc ed in base alle esigenze dei miei ospiti. Ho capito – e già lo immaginavo da un po’ – che Valle Sagrado e il Cusco sarebbero diventate delle rotte da “navigare” più volte, da scoprire piano piano, da approfondire con un indefinito numero di viaggi.
La potenza energetica delle storie degli Inka, è talmente grande che richiede tempo. Tu, devi solo lasciarti affascinare, rimanendo sbalordito ogni volta.
Inizia dunque una piccola mutazione, che mi porterà a guidarvi in queste storie anche e soprattutto attraverso i vostri occhi. Forse il mio sguardo da solo non basta più, perciò approfitterò anche di voi amici, della gente che mi vuole bene e si imbatte nell’avventura Perù pur di rivedermi, pur di tornare a trascorrere del tempo insieme. Metamorfosi di un piccolo puntino nel lontano continente, un amico che prima o poi vai a trovare in quell’angolo di mondo (hehehe).
Passano due anni e 6 mesi e tanto ancora da raccontare. Passa il tempo, ed è così bello che solo narrando riesci a fermarlo.
foto_Riccardo Specchia & Valerio Cappelluti